Dove nascono le aquile
di D. Daverio
La base di Kalamata, nella regione della Messinia, rappresenta per l’Aeronautica Ellenica quello che Galatina, in provincia di Lecce, rappresenta per la Aeronautica Militare Italiana. In questa cittadina sita nel Peloponneso, infatti, ha sede il 120° Stormo (Pterix) della Elliniki Polemiki Aeroporia, i cui quattro squadron (Mira) – 361, 362, 363 e 364 – hanno il compito di formare e addestrare gli allievi piloti provenienti dall’Accademia Aeronautica per la successiva assegnazione ai reparti di volo. La fase di addestramento basico, assegnata al 360° Mira del 121° Pterix basato a Dekelia, viene svolta sui Cessna T-41D Mescalero, versione militare del diffuso aereo da turismo Model 172; una volta terminato il corso basico, gli allievi giungono a Kalamata, dove effettuano l’addestramento intermedio sui Beechcraft T-6A Texan II (versione ricavata dalla cellula del Pilatus PC-9 ma ridisegnata totalmente) e quello avanzato sui Rockwell T-2E Buckeye, ormai prossimi al raggiungimento dei 40 anni di servizio presso la E.A.
Gli allievi che giungono presso il 120° Pterix hanno alle spalle circa una ventina di ore sul Mescalero, durante le quali prendono confidenza con i comandi di volo ed hanno un’infarinatura circa le nozioni elementari di volo a motore. Il passaggio al Texan II è brusco, dato che l’aereo di costruzione americana è dotato di Multi-Function Display (MFD) digitali con una ridotta dotazione analogica, che replica gli indicatori basici di volo. Per questo motivo gli studenti hanno a disposizione sia un simulatore di volo senza motion, con rappresentazione visuale in tre dimensioni dell'ambiente geografico circostante, che programmi Computer Based Training (CBT), ossia corsi multimediali teorici che spiegano la strumentazione e i comportamenti in volo dell'aereo. Su questo turboelica gli allievi piloti effettuano circa 60 ore di volo, dove imparano alcune manovre avanzate, il volo notturno e l’utilizzo di alcuni armamenti. L’incarico dell’addestramento intermedio è affidato al 361 e al 364 Mira, entrambi dotati, appunto, di Texan II. Dei 45 esemplari ordinati dall’Aeronautica Ellenica alla Beechcraft, 25 sono nella versione T-6A mentre gli ultimi 20 consegnati sono stati modificati alla versione NTA (New Training Aircraft), costruita su specifiche richieste del cliente con l’introduzione di 6 piloni per carichi esterni, posti sotto le ali e la sezione centrale della fusoliera. Tali piloni permettono in primis l’estensione dell’autonomia tramite l’utilizzo di serbatoi supplementari, ma offrono anche la possibilità di portare carichi esterni offensivi quali lanciatori di razzi, bombe a caduta libera e cannoni per il tiro aria-aria o aria-suolo. Questa caratteristica fa si che l’aereo possa essere utilizzato, come dicevamo in precedenza, sia per l’addestramento all’utilizzo di armamento reale, sia per modeste capacità offensive o di difesa (durante le Olimpiadi di Atene del 2004, infatti, i Texan II sono stati utilizzati per la difesa aerea contro gli Slow Mover Interceptors).
Le fasi di addestramento sui T-6 (Fase 1 e Fase 2, rispettivamente della durata di 40 e 45 voli) e le attività extra-addestrative comportano un dispendio di ore volate notevole: ogni corso, della durata variabile di 8-12 mesi, comprende dai 20 ai 35 studenti e ogni giornata è costituita dalle 25 alle 40 uscite, a seconda del numero di allievi. Nonostante la giovane età dei T-6, alcuni esemplari sono stati messi a terra a causa della mancata fornitura di pezzi di ricambio, dovuta purtroppo all'iter burocratico estremamente lungo. Il personale tecnico addetto alla manutenzione, nonostante l'impegno e l'efficacia degli interventi, non può nulla contro questa carenza materiale e cerca di adoperarsi il più possibile per mantenere operativi la maggior parte di aerei possibili: i T-6 bloccati a terra diventano così fonte di ricambi.
Terminati i primi due anni di Accademia, gli allievi piloti accedono alla fase successiva dell’addestramento, corrispondente al terzo anno per i piloti destinati alla linea caccia; tale fase si svolge in gran parte sugli aerei a getto di costruzione Rockwell (e sul relativo simulatore di volo dotato di movimento sui 3 assi, ma privo di parte visuale). Rispetto ai T-6, i T-2 Buckeye offrono un incremento nelle prestazioni di velocità e di tangenza operativa, ma un passo indietro per quanto riguarda l’avionica. Questi ultimi, infatti, sono aerei sviluppati sul finire degli anni ’50 e mai aggiornati nell'avionica; il cockpit quindi è interamente analogico, inadatto a formare piloti destinati ad aerei di quarta generazione sui quali è costituita la Forza Aerea (la prima linea dell’Aeronautica bianco-celeste è formata da Mirage 2000 e 2000-5 RDY, F-16C/D dei Block 30/50/52+/52+Advanced, F-4E Phantom II PI2000 – ammodernati nei primi anni del nuovo millennio con l’introduzione di pannelli MFD e avionica moderna – e A-7E, gli unici ad essere ancora interamente analogici). Per questo motivo, in un futuro prossimo, sono destinati alla sostituzione con un aereo avanzato e sembra che il candidato favorito sia l’M-346 Master di costruzione Alenia Aermacchi (per tale motivo, nel 2006, la Hellenic Aerospace Industry ha firmato un memorandum per la partecipazione allo sviluppo e per il montaggio in loco dell’aereo, in caso di selezione da parte dell'Aeronautica nazionale).
La terza fase comprende circa 72 voli effettuati appunto sui Buckeye (in forza agli Squadron 362 e 363). I piloti destinati alle linee trasporti ed elicotteri, a partire dal 2008, effettuano questo step direttamente alle Operational Conversion Unit (OCU) dei reparti ai quali sono destinati. Il simulatore viene utilizzato per circa 20 ore, per apprendere le procedure di emergenza e il volo strumentale. La quarta ed ultima fase, che dà accesso all'ottenimento delle ali di pilota militare, è costituita da 60 voli, durante i quali gli allievi imparano a volare in formazione e acquisiscono le basi delle manovre operative, che affineranno una volta arrivati ai reparti assegnatigli.
Durante la nostra visita, sulla base di Kalamata abbiamo incontrato due piloti italiani, il Cap. De Simone e il Ten. Papi, provenienti dal 61° Brigata Aerea di Galatina (LE). La loro presenza è dovuta al fatto che Italia e Grecia stanno collaborando attivamente per poter addestrare i nuovi allievi secondo uno standard comune, sfruttando, per tale scopo, gli aerei più avanzati di entrambe le Aeronautiche. Infatti, l'accordo di cooperazione consiste in una fase di addestramento basico/intermedio da svolgersi proprio a Kalamata, su velivoli T-6A, e una successiva fase avanzata che verrà condotta a Galatina sugli MB.339CD. Il progetto pilota attualmente in corso, della durata di cinque anni, prevede il passaggio macchina sui Texan II di quattro piloti istruttori italiani (con un corso della durata di quattro mesi) e di altrettanti istruttori greci sugli Aermacchi, i quali si integreranno nelle scuole di volo delle due nazioni. Se tale progetto avrà successo, potrebbe diventare l'iter standard per entrambe le nazioni europee, e non è detto che in futuro altre Aeronautiche aderiscano, dando così origine a quella che potrebbe diventare la Scuola Europea di Addestramento al Volo (AEJPT - Advanced European Jet Pilot Training).
Per quanto riguarda l’iter formativo, gli allievi italiani, dopo un iniziale corso di lingua greca, seguono lezioni teoriche e corsi multimediali (Computer Based Training, CBT) in aula; successivamente prende il via la fase di addestramento al volo, nella quale sono seguiti dagli istruttori connazionali. Una volta effettuato il primo volo in solitario, gli istruttori assegnatigli potranno essere indistintamente italiani o greci. La durata del corso basico presso la scuola di Kalamata è di circa 10 mesi, terminati i quali gli allievi torneranno in Italia per continuare la fase avanzata presso il 61° B.A..
In questo modo, oltre alla possibilità precedentemente indicata di poter seguire un iter addestrativo standard, l'Aeronautica Militare Italiana e la Elliniki Polemiki Aeroporia possono contare anche su un risparmio economico sfruttando gli aerei già in linea, senza dover ricorrere ad acquisizioni per rimpiazzare gli addestratori più datati (SF.260 per l'AMI e T-2 per la HAF).
Nei corridoi di Kalamata (e non solo di questo aeroporto), però, quando si parla di futuro, la sigla M-346 ricorre spesso!
IMA-Photo vuole ringraziare il Col. Roberto Cattaneo, addetto militare all'Ambasciata Italiana di Atene, che ha reso possibile la scrittura di questo articolo corredato delle foto e che si è rivelato sempre disponibile ad ogni nostra richiesta; il nostro ringraziamento va anche al Col. Haidos, comandante della Base di Kalamata, per l'accoglienza e per averci agevolato durante la nostra visita affidandoci ad un allievo della scuola volo.
IMA-Photo would like to thank Col. Roberto Cattaneo, military attachè at the Italian Embassy in Athens, for his availability in answering every request and for the support given to us during our trip. We would also like to thank Col. Haidos, Base Commander at Kalamata, for the warm welcome and having simplify our base tour with the effort of a cadet.