I falchi di Creta

di D. Daverio

Il pilota effettua gli ultimi check pre-volo

Creta è la maggiore tra le isole che fanno parte del territorio greco, ed è quella posta più a sud, verso il continente africano, a poche centinaia di chilometri dalle sponde di Libia ed Egitto. Grazie a questa sua caratteristica, ha sempre rivestito un ruolo di primaria importanza strategica nello scacchiere Mediterraneo, quasi fosse una portaerei naturale in mezzo al Mare Nostrum. Per questo motivo, terminata la Seconda Guerra Mondiale e passati i moti indipendentisti nella Grecia continentale, il governo decise di costruire una aeroporto che potesse ospitare gli aerei della propria Aeronautica, distaccati secondo occorrenza.

Un esemplare biposto parcheggiato fuori dallo shelter

Il primo aereo ad atterrarvi fu un C-47 Dakota del Wing di Elefsis, verso la fine del 1955. Tre anni più tardi, il 115 Combat Group venne istituito e basato proprio a Souda, poco lontano dalla città di Chania; il 338° Squadron, costituito insieme al Group, fu il primo in seno alla Elliniki Polemiki Aeroporia ad essere dotato di F-84G Thunderjet. Pochi mesi più tardi, il 337° Squadron venne costituito e assegnato al 115 C.G., anch'esso con gli F-84G. Il 1960 fu un anno pieno di sconvolgimenti per il 115°: dapprima il 337° Squadron lasciò Souda per essere assegnato al 110 Combat Wing di Larissa (nella parte settentrionale della Grecia), poi il 340° di Neas Anchialos venne assegnato al Combat Group di Souda in qualità di sostituto, portando con se i nuovi F-84F Thunderstreak, aereo che poco dopo equipaggiò anche il 338° Squadron, date le caratteristiche più performanti rispetto al Thunderjet. Nel '64, il Combat Group cambiò nome in Combat Wing, ponendolo alle dirette dipendenze della Tactical Air Force. Intanto l'addestramento degli equipaggi sul Thunderstreak continuava, tanto che sul finire degli anni '70 entrambi gli Squadron divennero qualificati all'interno dell'Alleanza Atlantica per i ruoli di strike (340°) e di bombardamento convenzionale (338°).

Non sempre i Falcon sono rinchiusi negli shelter

A metà del 1974, il 338° cessò le attività e tutti i velivoli passarono al 340°, che si ritrovò con un totale di ben 75 F-84F. Tant'è che per ottimizzare la gestione di un numero così alto di velivoli, un mese più tardi fu costituito lo Squadron 340.2, proprio come “costola” del 340°. Un anno dopo, il 340.2 venne rinominato 345° Squadron, prendendo in carico tutti i Thunderstreak superstiti del 340°, il quale a sua volta ottenne i nuovi A-7H Corsair II (versione modificata dell'A-7E allora in dotazione ai reparti della US Navy). Nel '76 due nuovi Squadron si aggiunsero al 115 C.W.; il 347°, che adottò da subito i Corsair II, e il 367°, incaricato dell'addestramento degli equipaggi al volo strumentale in avverse condizioni meteorologiche, ruolo che svolse con i T-33. L'anno successivo vide il trasferimento del 347° in seno al 110° C.W. di Larissa, dopodiché tutto rimase inalterato fino al 1984, quando il 367 Squadron cambiò numerazione in 222 Squadron, assumendo inoltre il ruolo di traino bersagli per l'addestramento della contraerea missilistica della NATO.

Particolare di un F-16D

Alla fine del 2001, la chiusura del 340 Squadron vide il trasferimento di tutti gli A-7 al 345°; pochi mesi più tardi, lo scioglimento di quest'ultimo segnò la conseguente cessione dell'intera flotta dei Corsair II al Combat Wing di Araxos. Tutti questi cambiamenti sancivano l'inizio della nuova era aeronautica per lo Stormo cretese, cioè l'adozione di un caccia di quarta generazione, il Lockheed-Martin F-16C/D Block 52+. I primi sei esemplari del nuovo caccia bombardiere giunsero a Souda nel maggio 2003 e vennero assegnati al riattivato 340 Squadron. Nel luglio dello stesso anno, anche il 343 Squadron venne riattivato per ricevere, sulla base medesima, lo stesso aereo. Ad oggi, entrambi gli Squadron operano l'aereo di produzione americana con una trentina circa di velivoli ognuno.

Al momento della nostra visita, non è stato possibile accedere alla zona di competenza del 340° Squadron a causa di una ispezione NATO, così siamo riusciti a parlare soltanto con il personale del 343°.

In partenza dallo shelter

Entrambi gli Squadron sono equipaggiati, come precedentemente detto, con gli F-16C/D della versione Block 52+, una tra le più avanzate oggi disponibili (tra le quali figurano la Block 52+ Advanced, versione ad hoc espressamente richiesta dalla HAF per equipaggiare uno dei due gruppi volo di Araxos, e la Block 60, attualmente in dotazione all'Aeronautica degli Emirati Arabi). A detta dei piloti, il velivolo presenta caratteristiche di missione all'avanguardia, utilizzando un radar ad apertura sintetica AN/APG-68(V)9, capace di tracciare diversi target in aria e a terra fino a circa 300 km di distanza e fornire una rappresentazione digitale del target con una precisione elevatissima (riesce a individuare persino gli esseri umani grazie alla risoluzione minima di circa 2’, corrispondente a 60cm). Altra caratteristica funzionale allo svolgimento della missione, il sistema HOTAS (Hands On Trottle And Stick – mani sulla manetta e la barra). Questo sistema rende facile la vita del pilota impegnato in una missione, alleggerendo il carico di lavoro dello stesso, il quale può concentrarsi sugli obiettivi, senza dover interagire sul cockpit per controllare i parametri di volo e per lo sgancio di armamenti: infatti, il 95% circa dei comandi è accessibile dalla cloche e dalla manetta dei motori, e grazie all'addestramento che i piloti effettuano per l'utilizzo del sistema d'arma (nove mesi presso la scuola volo dell'USAF a Tucson, in Arizona), il completamento della missione risulta intuitivo e rapido. Anche durante le missioni addestrative per il volo a bassa quota, la soluzione HOTAS rende il pilota libero di concentrarsi sulla condotta del velivolo senza portare eventuali distrazioni.

Particolare del radome di un biposto

Nonostante la capacità multiruolo dell'aereo della Lockheed-Martin, il 343° svolge circa il 70% delle missioni nel ruolo aria-aria, con importanza primaria la difesa dello spazio aereo del lato sud del territorio greco. Capita spesso che gli aerei in QRA (Quick Reaction Alert – decollo su allarme) decollino per intercettare aerei civili in difficoltà o appartenenti ad altre aviazioni militari, questi ultimi provenienti soprattutto dal lato orientale del Mediterraneo, con incursioni volte a saggiare la prontezza e la capacità di reazione della difesa ellenica. A volte, però, le missioni QRA hanno solo uno scopo addestrativo, e i reparti di Souda si trovano a dover fronteggiare una “minaccia” fittizia rappresentata dai velivoli dei gruppi volo da difesa aerea dell'Aeronautica Militare Italiana basati nell'Italia meridionale. Per l'addestramento dei nuovi piloti, inoltre, vengono condotte missioni di intercettazione BFM (Basic Flight Manoeuvre – manovra di volo basico) uno contro uno, uno contro due e due contro due. Le ore volate ogni anno dai piloti variano tra le 150 e le 200, dipendentemente dal grado di preparazione di ognuno e dal numero di missioni addestrative che i piloti sono chiamati a effettuare. Il numero di decolli giornalieri varia quindi tra i quindici e i venti.

E' facile, quindi, mentre si è distesi a prendere la propria dose di sole sulla spiaggia di Falasarna (una delle spiagge più belle di Creta), sentire il rumore dei Pratt & Whitney F100-PW-229 appartenenti ai Falcon che si addestrano sulle acque turchine di questa parte del Mediterraneo. E, per gli appassionati, è un dolce riposare!



IMA-Photo vuole ringraziare il Col. Roberto Cattaneo, addetto militare all'Ambasciata Italiana di Atene, per avere pensato, ancora una volta, alle pratiche burocratche per poter effettuare questa visita; il nostro ringraziamento va anche a tutto il personale del 115 Combat Wing di Souda per aver reso possibile questa bella esperienza.

IMA-Photo would like to thank Col. Roberto Cattaneo, military attaché at the Italian Embassy in Athens, for his invaluable support for the organization of the visit to Souda; moreover, our thanks go to all the personnel of the 115 Combat Wing for their work during our visit.