Il 7° Reggimento "Vega" dell'Aviazione dell'Esercito Italiano

di D. Daverio

L’aeroporto di Rimini - Miramare, una volta sede del 5° Stormo dell’Aeronautica Militare con i suoi Starfighter, dal 1998 rappresenta la sede del 7° Reggimento AVES "Vega", che insieme al 5° "Rigel" compongono la Brigata Aeromobile "Friuli".

Addestramento all'aviosbarco

Il "Vega" nasce sull’aeroporto Francesco Baracca di Casarsa della Delizia (PN) nel luglio del 1996 con personale e mezzi provenienti dal "Rigel". Pochi mesi dopo la sua costituzione, si vede impegnato nella Missione Alba, richiesta dall’OSCE (Organization for Security and Co-operation in Europe – Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) e dall’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) e volta a stabilizzare la situazione rivoltosa instauratasi in Albania in seguito alla fuga dei governanti. Un anno più tardi, nel mese di ottobre ’98, in seguito ad una riorganizzazione delle componenti dell’Esercito Italiano, il 7° Reggimento viene trasferito sull’aeroporto romagnolo, insieme al 53° Gruppo "Cassiopea" (che lascia l’aeroporto di Bresso, ivi basato dal 1991), al 48° "Pavone" (allora facente parte del 5° Reggimento) e al 25° "Cigno" (anch’esso parte del 5° Reggimento).

E’ con questa struttura che nel gennaio 1999 il Reggimento entra a far parte della Brigata "Friuli", che proprio in quegli anni sta affrontando un processo di trasformazione di denominazione e specialità da meccanizzata ad aeromobile. Il concetto di aeromobilità rappresentò allora una novità per l'Esercito Italiano, e tutt'oggi si stanno affinando alcune caratteristiche dello stesso; nonostante altre forze armate abbiano sviluppato un concetto di aeromobilità in seno alle proprie componenti, il modello italiano si differenzia per alcune caratteristiche. Non è cosa facile capire e (soprattutto) spiegare questa tipologia di interazione tra truppe di terra e mezzi aerei; in sintesi, si potrebbe dire che il mezzo aereo perde la caratteristica di cavalleria aerea tanto usato dagli americani ai tempi della guerra del Vietnam (quando l'elicottero veniva utilizzato come trasporto veloce a ridosso delle linee nemiche) per acquisire un ruolo di supporto durante tutta la battaglia, dove le truppe e il materiale vengono si trasportate per via aerea, ma quest'ultima componente rimane a disposizione delle truppe stesse e sotto il loro comando, qualsiasi sia il grado del comandante a terra.

Un AB-205 viene rifornito dopo una missione addestrativa

Essere parte della Brigata Aeromobile, però, non preclude ai gruppi volo di agire nel teatro operativo con ruoli di supporto, scorta o trasporto. I tre Gruppi che costituiscono il Reggimento sono stati e sono tuttora chiamati a svolgere proprio questi ruoli in diversi teatri, intervenendo in funzioni di peace keeping: Albania (1998) e Kosovo, nell'area di Dakovica (1999-2009), con un contingente di AB-205; Libano (dal 2006 e tuttora in corso), con la missione Leonte volta a potenziare la presenza di caschi blu (missione UNIFIL in atto dal 1979) nell'area di confine tra Libano e Israele, con l'invio di alcuni AB-212; Iraq (2004-2006), operazione Antica Babilonia, dove il reggimento ha partecipato con AB-212 e A-129; Afghanistan (in corso dal 2008), sotto l'egida dell'ISAF (International Security Assistance Force), assegnati alla Task Force Fenice, con elicotteri di tipo AB-412 e A-129C.

Un esemplare di Mangusta del 48° Gruppo

48° Gruppo "Pavone"

Durante la nostra visita, abbiamo avuto modo di interloquire con il Ten. Col. Pil. Potenza, Comandante del 48° Gruppo "Pavone", il quale ha esaltato le doti e le caratteristiche della macchina in dotazione al proprio gruppo, l'elicottero da esplorazione e scorta di produzione nazionale Agusta A-129C Mangusta, utilizzato in più occasioni in teatro operativo da lui stesso e dai suoi uomini. La nuova versione dell'elicottero controcarro, nella versione G13/G15 secondo la nomenclatura industriale della ditta produttrice, ha subito alcune modifiche dettate dal diverso utilizzo richiesto proprio dall'Esercito, non più chiamato a contrastare i carri blindati del vecchio Patto di Varsavia ormai disciolto, ma a supporto delle truppe di terra chiamate ad operare in spazi aperti e quindi più vulnerabili; tra queste modifiche, la più importante (e visibile esternamente), riguarda l'installazione di una torretta con un cannone a tre canne da 20 mm servo-assistito all'elmetto del gunner e del pilota, con 250 colpi a disposizione. Altre modifiche strutturali, avioniche e alla motorizzazione hanno portato così ad avere un elicottero sempre efficiente, nonostante sia utilizzato in un teatro con caratteristiche morfologiche e climatiche estremamente diverse tra loro (temperature che oscillano tra i 30/35°C del deserto afgano ai -10° delle montagne nel nord-ovest del paese).

Particolare dell'alimentazione del cannone del Mangusta

Ma i complimenti e la soddisfazione del Ten. Col. Potenza non si sono limitate al Mangusta: ha infatti sottolineato come il livello di professionalità raggiunto dai propri uomini sia riuscito a far fronte alle diverse situazioni che si sono trovati a fronteggiare durante i diversi tour operativi in Afghanistan, professionalità che è stato possibile raggiungere grazie al continuo addestramento effettuato sia in patria che durante le esercitazioni multinazionali all'estero. Altro motivo di orgoglio è la presenza all'interno del Gruppo dell'unico (ad oggi) pilota di elicotteri da combattimento di sesso femminile, il Ten. Sabato, giunto direttamente al Reggimento dall'Accedemia.

Parlando dell'impiego operativo del Mangusta, il Ten. Col. Potenza ci ha spiegato come spesso i suoi uomini siano chiamati ad espletare missioni di scorta sia a mezzi terrestri (come carovane della Croce Rossa Internazionale piuttosto che convogli del World Food Programme delle Nazioni Unite) che ad altri elicotteri italiani e non (nella parte ovest dell'Afghanistan, infatti, sono presenti anche americani e spagnoli). Una delle missioni più comuni è la scorta ai CH-47 di stanza ad Herat, i quali vengono utilizzati per rifornire di materiale e generi di prima necessità i check point afgani distribuiti lungo la "Ring Road", cioè l'anello stradale principale che unisce tutto l'Afghanistan; ma anche la scorta ad altri elicotteri della coalizione chiamati a trasferire truppe dell'Afghan National Army per l'avvicendamento nelle zone remote del Paese.

Un AB-412 del Cassiopea

53° Gruppo "Cassiopea"

Il 53° "Cassiopea" rappresenta, insieme al 25° Gruppo "Cigno", la forza da trasporto del 7° Reggimento. E’ dotato di elicotteri Agusta Bell di concezione e costruzione più recenti (AB-412) rispetto ai mezzi ad ala rotante che equipaggiano il "Cigno", i quali offrono una maggior sopravvivenza in caso di avarie (grazie alla presenza di due motori) e maggiori prestazioni nonostante il peso superiore rispetto al più datato AB-205. Uno dei ruoli assegnati al gruppo in zona d’operazioni è così la MEDEVAC (MEDical EVACuation, evacuazione medica), predisponendo l’elicottero ad accogliere fino a 6 barelle, oppure il CSAR (Combat Search and Rescue, ricerca e soccorso in combattimento), garantendo una protezione autonoma dell’elicottero con l’installazione di mitragliatrici sui portelloni laterali e con personale medico a bordo pronto ad intervenire per stabilizzare il paziente prima e durante il trasporto dello stesso presso le strutture mediche presso il campo base. Non mancano ruoli più tradizionali quali il trasporto truppe e materiali in zona di combattimento o il rifornimento delle FOB (Forward Operating Base, base operazioni avanzata). In futuro il 53° è destinato ad essere equipaggiato con i nuovi NH-90 TTH (Tactical Transport Helicopter, elicottero da trasporto tattico), non prima però che il 25° abbia terminato la conversione dagli AB-205.

Lo special color appartenente al Cigno

25° Gruppo "Cigno"

Il 25° Gruppo Squadroni "Cigno" è il più anziano tra i reparti di volo stanziati presso l'aeroporto di Miramare. La sua nascita risale infatti al lontano 1951, anche se la denominazione attuale viene assegnata soltanto nel 1976. La dotazione aerea attuale è basata sul modello AB-205, assegnatogli nel 1992, un vero "mulo" a detta del personale (piloti e specialisti) che ancor oggi lo utilizza. Ma il nuovo elicottero NH-90 TTH è alle porte, anzi, è già in parte una realtà per il "Cigno": alcuni piloti hanno già effettuato il passaggio sulla nuova macchina, sono già stati qualificati istruttori e stanno compiendo alcuni voli con i primi velivoli giunti sull’aeroporto romagnolo. Per aiutare con il processo di familiarizzazione, presso le strutture del 25° Gruppo è stato installato un simulatore di volo privo di motion (cioè la capsula che riproduce le accelerazioni e i movimenti dell’elicottero grazie all’utilizzo di martinetti idraulici comandati da computer dedicati), il quale aiuterà i piloti di AB-205 a conoscere il loro prossimo "cavallo di battaglia". Attualmente, gran parte degli NH-90 consegnati all’Esercito Italiano sono stati assegnati al Centro Addestrativo AVES basato a Viterbo, per velocizzare l’addestramento di tutto il personale; entro la prima metà del 2011 anche il "Cigno" riceverà i propri e potrà fungere da reparto di riferimento per la conversione operativa e la qualifica di piloti, specialisti e personale tecnico dell'elicottero italo-franco-tedesco. Intanto, mentre i penta-pala sfruttano come ricovero uno degli hangar in prestito dal "Cassiopea", si sta provvedendo alla realizzazione del piazzale che ospiterà i nuovi "inquilini" e alla modifica degli shelter (che una volta ospitavano gli F-104 dell’Aeronautica) perché possano tornare a nuova vita accogliendo la sagoma più ingombrante del velivolo ad ala rotante.



IMA-Photo vuole ringraziare lo Stato Maggiore dell'Esercito per la possibilità offerta, il Ten. Rizzo dell'Ufficio P.I. a Roma e il Ten.Col. Ramunno del 7° Reg. Vega di Rimini per aver organizzato la visita e per la disponibilità ad organizzare tutto il necessario affinché questo articolo possa essere stato pubblicato. Un ringraziamento per l'ospitalità e la cortesia va al Col. Pil. Polidori, comandante del 7° Vega, al Ten. Col. Pil. Peverati (Comandante del 25° Cigno), al Ten. Col. Pil. Potenza (Comandante del 48° Pavone), al Ten. Col. Pil. Di Santo (Comandante del 53° Cassiopea), al Mag. Bloise, al Ten. Baglioni, al Cap. Argenio, al 1° Mar. Alvisi, nonché a tutte le persone che abbiamo avuto il piacere di conoscere.