In volo con Nemo

di D. Daverio (foto e testo) e G. Alemani (foto)

Per molte persone, il nome Nemo evoca ricordi di un film d'animazione uscito qualche anno fa nelle sale cinematografiche di mezzo mondo, che racconta la storia di un pesciolino bianco e rosso e delle sue avventure sottomarine. Per altre, Nemo rievoca il nome di un capitano leggendario nato dalla penna di Giulio Verne, comandante di un avveniristico (per allora) sottomarino, mosso da un sentimento di pace universale contro tutti gli armamenti e le soverchierie degli Stati che le possedevano. Per altri ancora invece, Nemo non ha niente a che vedere con racconti cinematografici creati per divertire i più piccoli, od i romanzi di avventura: questo è il nome proposto per i nuovi elicotteri Agusta Westland AW-139 ricevuti a partire dal 2010 dai due reparti aerei del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, che in comune con il famoso abitante del mare ha solo i colori bianco e rosso.

Il Koala 901 in volo

Risale al maggio dello scorso anno la consegna del primo esemplare del nuovo elicottero scelto per espletare diverse funzioni lungo le coste italiane: ricerca e soccorso in mare (SAR, Search And Rescue), controllo delle attività legate alla pesca e alla nautica commerciale, controllo e protezione dell'ambiente marino, polizia marittima, nonché altre attività secondarie dettate dalle necessità di diversi Ministeri, tra i quali Difesa, Ambiente, Interni, Beni culturali, Grazie e Giustizia e Protezione Civile. Tutte attività che fino allo scorso anno venivano svolte utilizzando gli Agusta AB-412CP, versione specifica modificata dei modelli per uso civile SP e HP.

Il Nemo in volo sul Mar Tirreno

L'ingresso nelle fila della Guardia Costiera del prodotto italo-inglese Agusta-Westland AW-139, ha portato diversi cambiamenti nelle modalità di utilizzo del mezzo aereo per i compiti sopra elencati. Le caratteristiche per molti aspetti diverse dal predecessore hanno infatti obbligato gli uomini del Corpo a dover studiare e implementare sul campo nuove procedure, affinando quelle esistenti o adattandole al nuovo velivolo. Ma l'arrivo di Nemo ha portato una serie di vantaggi, nonostante lo stesso non sia stato sviluppato ad hoc per le finalità proprie della Guardia Costiera. L'aumento dell'autonomia oraria e chilometrica dà la possibilità di estendere il raggio d'azione per tutte le tipologie di intervento; la presenza di un glass cockpit integrato con cartografia digitale e di un Flight Control System (FCS, sistema di controllo del volo) digitale, alleggeriscono il carico di lavoro dei piloti, dando più spazio al controllo della missione in atto. La presenza di una console per il controllo del FLIR (Forward Looking Infra Red, sensore infrarosso per la visione), posta subito dietro al seggiolino del pilota, costituita da un display LCD e non più dagli schermi CRT presenti sui Koala (nome operativo assegnato alla componente AB-412 del Corpo), riduce lo spazio occupato nel vano posteriore aumentandone così la capacità di carico. Completano la dotazione un potente faro da ricerca completamente brandeggiabile, posto sul lato sinistro, e l'immancabile verricello installato sopra al portellone laterale destro.

Il Koala in controluce

L'esperienza dei piloti assegnati ai due reparti volo con dotazione di mezzi ad ala rotante (1° Sezione Volo di Sarzana e 2° Sezione Volo di Catania) aiuta enormemente allo sviluppo di queste nuove procedure, cosicché le nuove macchine potranno essere pienamente operative per svolgere i compiti propri del Corpo in un breve lasso temporale. L'iter per poter diventare pilota presso la Guardia Costiera è comune a quello seguito dai futuri piloti della Marina Militare (dalla quale il Corpo delle Capitanerie di Porto è nato con lo scopo di gestire compiti prettamente legati al naviglio commerciale e alla nautica da diporto). Agli allievi iscritti all'Accademia della Marina, o che accedono tramite concorso per Ufficiale Pilota di Complemento, si prospettano circa quindici-diciotto mesi di corso di pilotaggio negli Stati Uniti; qui imparano i rudimenti del volo grazie a corsi di Aviation Preflight Indoctrination, Ground School e prove attitudinali, i quali servono anche per una selezione degli allievi portati alla condotta di un velivolo ad ala fissa o rotante.

La carta digitale sul cockpit del AW-139

Superate queste prime fasi, passano al corso di pilotaggio vero e proprio, sia teorico che pratico, volando prima sui T-6A Texan II con motore turboelica (corso basico primary) e poi sui T-44 Turbo-Mentor bimotore (corso avanzato).

Anche queste fasi servono a selezionare gli allievi migliori, che devono acquisire l'attitudine al volo entro i tempi previsti dall'iter, pena l'esclusione dagli stessi. In questi mesi, prima di ricevere le tanto desiderate ali da pilota, il ritmo di corsi teorici e voli è serrato, con giornate che vengono suddivise in sessioni di volo reale e al simulatore, ognuna delle quali prevede due ore di briefing, due ore di volo e due/tre ore di debriefing. Al ritorno in Italia, i piloti destinati ai reparti ad ala rotante vengono inviati a Frosinone, presso il 72° Stormo dell'Aeronautica Militare, dove effettuano il corso di pilotaggio di elicottero della durata di quattro - sei mesi, per poi raggiungere il reparto di destinazione ed effettuare il passaggio macchina sugli elicotteri in dotazione al Corpo.

L'AB-412 affianca una nave mercantile

L'abilitazione viene seguita dagli istruttori della Guardia Costiera, che per anni hanno volato sugli AB-412 e che sono stati già abilitati sul AW-139 in qualità di piloti/istruttori, seguendo corsi presso la Agusta Westland di Sesto Calende (VA).

La Prima Sezione Volo Elicotteri, attivata a Sarzana (SP) nel 1991, condivide la pista con i reparti della Marina Militare di Luni, situati sul lato ovest della base.

Storicamente, durante i primi anni dalla costituzione, la Sezione Volo condivideva con i gruppi della Marina Militare anche gli elicotteri AB-212ASW, dato che i primi mezzi assegnati alla Guardia Costiera (gli AB-412CP) sono giunti solo nel secondo trimestre del 1993. Da questa data, quindi, gli equipaggi già abilitati alla versione bipala del biturbina Agusta Bell, iniziarono la conversione sul nuovo elicottero e si addestrarono per operare con il più performante Koala. Questo processo si concluse entro la fine del maggio 1995, e da quel momento gli uomini del Corpo potevano intervenire con i propri elicotteri.

L'equipaggio di Nemo 1103

Nel dicembre dello stesso anno, a conclusione dei lavori di costruzione della palazzina sita a nordest della pista, la Sezione Volo si trasferiva nella sua attuale residenza, che divenne contemporaneamente sede del Comando Base Aeromobili. Entro dieci anni dalla data di consegna del primo Koala, la ditta Agusta consegnò tutti gli esemplari ordinati (dieci in tutto), codificati da 9-01 a 9-10. Di questi, ad oggi ne rimangono operativi ancora nove, poiché l'esemplare 9-07 (Koala 907) andò distrutto nell'ottobre del 2001 in seguito ad un incidente di volo notturno durante l'esercitazione internazionale di Soccorso "Squalo 2001", nel quale persero la vita quattro dei cinque membri dell'equipaggio.

I compiti assegnati alla sezione aerea sono, come detto in precedenza, molteplici. Uno dei più importanti per il cittadino è sicuramente la SAR (Search And Rescue), cioè la ricerca e soccorso in ambiente marino di dispersi a causa di incidenti marittimi come naufragi o avarie alle imbarcazioni. Ampliando leggermente il significato di soccorso, possono rientrare in questa categoria anche tutte quei compiti in cui il fattore umano è di primaria importanza: trasporto di pazienti con grado di urgenza elevato, trasporto di organi e di personale medico sul luogo di intervento.

L'AB-412 dopo l'atterraggio a Sarzana

Oltre alle attività citate, la Sezione Volo di Sarzana è intervenuta anche all'estero, sotto l'egida NATO: da febbraio a luglio 1997 ha operato in Jugoslavia, per il pattugliamento del Mar Adriatico con compiti di lotta all'immigrazione clandestina (oltre 184 ore volate in 107 missioni); da aprile a luglio 1999, 313 ore in 226 missioni volate in Kosovo per compiti assegnati dall'UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees - Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati). Entrambe le missioni valsero al Corpo una medaglia NATO per il servizio effettuato.

Includendo tutte le attività di competenza della Sezione Uno di Sarzana, i Koala hanno portato a termine oltre 16000 ore di volo in 17 anni di operatività (le statistiche riguardano gli anni dal 1993 al 2009), con una media di circa 1000 ore annuali svolte al servizio del cittadino.

IMA-Photo vuole ringraziare Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera per la possibilità offerta, il C.F. "Mr. Apples" Mele, Comandante della 1° Sezione Volo Elicotteri della Guardia Costiera di Sarzana per aver reso possibile questa bellissima esperienza, seguendo passo dopo passo la nostra richiesta e fornendo le informazioni utili per la stesura dell'articolo, nonché componente degli equipaggi dei due elicotteri insieme a Cap. 1° Tonietti, S.T.V. Cantù, Cap. 1° Rotundo, Cap. 1° Maionchi, C.F. Candriello e S.T.V. Rovinalti; naturalmente, il nostro ringraziamento giunge anche a loro, che ci hanno fatto partecipi di questa giornata e ci hanno accolto con simpatia!