Mangusta verso la G19

di D. Daverio (foto e testo) e G. Alemani (foto)

In un contesto in cui si parla sempre più di tagli al settore difesa, sembra fuori luogo parlare di aggiornamento di un sistema d'arma, ma è proprio in quest'ottica che l'Agusta-Westland, in collaborazione con l'Esercito Italiano, sta provvedendo all'upgrade dell'elicottero da combattimento A-129C allo standard G19.

Infatti, in seguito alla scelta da parte dell'Esercito di sostituire i vecchi lanciatori TOW in dotazione ai propri reparti di fanteria con un missile di nuova concezione e dalle caratteristiche più che migliorate, l'aggiornamento del sistema missilistico principale dell'elicottero è stato quasi d'obbligo per poter mantenere costi di gestione contenuti e avere una dotazione comune tra reparti di terra e di aviazione, con conseguente vantaggio anche sul campo di battaglia. Questo, però, non è stato l'unico motivo per il quale si è giunti allo sviluppo della versione G19. Infatti, il mutare della filosofia operativa riscontrata durante le operazioni “fuori area” in Somalia, Iraq e Afghanistan, dove l'avversario non era più rappresentato dal carro armato o dal mezzo blindato, ma bensì, per fare qualche esempio, da pick-up armati con calibri pesanti o da postazioni di mortaio fisse poste all’interno dei villaggi, ha portato alla decisione di sostituire la vecchia sight unit (unità di puntamento) con una torretta di concezione moderna, il sistema TOW con un nuovo missile più performante, nonché all'introduzione di un aggiornamento avionico, di un designatore laser e di un MFD (Multi-Functional Display) a colori.

Passaggio veloce a bassa quota del Mangusta

Il nuovo sistema missilistico aria-terra è lo Spike ER prodotto dalla israeliana Rafael. Si tratta di un missile filo-guidato con raggio utile di otto chilometri (contro i tre del missile TOW), con testata bellica a ridotto potenziale per limitare i danni collaterali, dotato di una unità ottica montata sull'ogiva, la quale offre al gunner la possibilità di guidare il missile fino al momento dell'impatto. Tale caratteristica, associata all'installazione della nuova torretta di puntamento con fattore di zoom elevato – ben oltre il 12x della vecchia – assicura la possibilità di colpire obiettivi al di là del campo visivo del gunner e con una precisione centimetrica. Il Mangusta può portare fino a otto Spike ER montati su due lanciatori di quattro missili ognuno ma, per aumentare l'autonomia dell'elicottero, la dotazione standard ne prevede al massimo quattro. Con tale configurazione, comunque, l'A-129 è in grado di fornire un buon supporto di fuoco alle truppe di terra in difficoltà.

Primo piano sulla fusoliera anteriore

La sight unit, anch'essa prodotta dalla Rafael, è la Toplite III. L'unità, come già accennato, monta una telecamera ottica ad elevato numero di ingrandimenti, alla quale si affiancano un FLIR di terza generazione e un designatore laser. Viene così eliminato il tubo caratteristico della vecchia unità di puntamento che caratterizza la postazione del gunner (il quale, così, ha una visione d'insieme del campo di battaglia), sostituito da un display a colori integrato nel cockpit, dove le immagini acquisite dai sensori optronici sono visualizzate con una buona definizione. La grande novità introdotta con la Toplite è l'illuminatore laser, grazie al quale il Mangusta acquisisce anche un nuovo ruolo scout; sarà suo compito, infatti, quello di designare i bersagli per le bombe laser-guidate (LGB) sganciate da velivoli ad ala fissa, oppure fornire il puntamento per le nuove generazioni di razzi a guida laser in corso di sviluppo da diversi produttori: tutto ciò dipende dal tipo e dalla dimensione dell'obiettivo.

Il Mangusta prende velocità!

Altra caratteristica interessante della sight unit è quella di poter essere utilizzata come unità di puntamento del cannone. Infatti, il gunner e il pilota possono scegliere se asservire il cannone al monocolo integrato nel casco (come avviene già oggi) oppure alla torretta, utilizzando l'immagine ottica o IR proveniente dalla Toplite. In quest'ultimo caso, con l’aumentare della precisione di tiro, diminuiscono sia il numero di colpi sparati per avere la sicurezza di centrare il bersaglio che gli eventuali danni collaterali. Nell’ottica del campo di battaglia odierno, queste caratteristiche non sono da sottovalutare, dato che la maggior parte delle volte si è chiamati ad operare in aree urbane ad alta densità di popolazione.

In verticale prima di virare a ore 6

Durante le prove effettuate presso il poligono di Capo Teulada, in Sardegna, il Mangusta ha effettuato alcuni lanci di test per l’integrazione del nuovo missile. Le prove sono state effettuate dal personale dell’Esercito e di Agusta-Westland. In totale sono stati lanciati undici missili Spike ER: cinque inerti per verificare la weapon separation (si verifica la compatibilità dell'arma con il vettore durante le fasi di sgancio e lancio della stessa), sei dotati di una testata standard, così da valutarne l’efficacia sull’obiettivo e i danni collaterali provocati. Altre verifiche hanno riguardato l'efficacia e la precisione del cannone Gatling a tre canne rotanti da 20mm (che rimane invariato rispetto alla versione corrente dell’elicottero) asservito alla nuova torretta. Tutti i test effettuati hanno registrato dati positivi per lo sviluppo della versione finale G19, la cui applicazione a una aliquota di A-129C già utilizzati dai reparti dell'AVES è prevista a cominciare dai primi mesi del 2012.

Il Mangusta, in tal modo, si porta al passo con i tempi e può continuare a guardare al futuro a testa alta.

IMA-Photo vuole ringraziare lo Stato Maggiore Esercito, il Col. Meola e il Ten. Rizzo dell'Ufficio Pubblica Informazione dell'Esercito, il Ten. Col. Bonesi e tutto il personale dell'Esercito e di Agusta-Westland che hanno reso possibile questa nostra visita e hanno saputo illustrare magnificamente il futuro elicottero delle nostre FF.AA.