In Islanda per l'operazione Cieli ghiacciati
Ufficio Pubblica Informazione - Aeronautica Militare
Keflavik, 14 giugno 2013
Martedì 11 Giugno, assetti Eurofighter e relativo personale navigante e specialista del 4°, 36° e 37° Stormo dell'Aeronautica Militare sono decollati dalla Base di Grosseto alla volta dell'aeroporto di Keflavik, in Islanda, dando il via all'operazione "Cieli Ghiacciati".
Lo scopo della missione, che nasce a seguito del ritiro degli assetti aerei USA permanentemente stanziati in Islanda, ed in considerazione del fatto che la stessa Islanda non possiede Forze Armate, è quello di assicurare il servizio di sorveglianza dello spazio aereo islandese, alla luce degli impegni che l'Italia ha assunto in ambito NATO.
Ad integrazione degli assetti aerei, un team di controllori della Difesa Aerea provenienti dal GRCDA (Gruppo Riporto e Controllo Difesa Aerea) di Poggio Renatico (FE), dal 21° GrRAM (Gruppo Radar AM) di Poggio Ballone e dal 22° GrRAM (Gruppo Radar AM) di Licola, assicurerà la gestione tattica dell'operazione garantendo il servizio di sorveglianza, riporto e controllo nell'AOR (Area of Responsability) ed i collegamenti con i CAOC (Combined Air Operation Center) di Finderup e Udem.
L'operazione è di fatto iniziata lo scorso venerdì 7 giugno con il rischieramento dell'Advanced Team sulla Base di Keflavik (ISL), presso la quale è stata costituita la Task Force Air (TFA) alle dirette dipendenze del Comando Operativo di Vertice Interforze (C.O.I.), a cui è stato affidato il compito di ultimare gli allestimenti e le predisposizioni necessarie prima dell'arrivo dei velivoli Eurofighter.
Dopo l'iniziale periodo di ambientamento, ma con ben 24 ore di anticipo rispetto a quanto pianificato, é arrivata la validazione della NATO. Dal 13 giugno ha quindi avuto inizio l'attività di air policing che prevede l'impiego di velivoli intercettori Eurofighter che sorveglieranno e preserveranno l'integrità dello spazio aereo islandese, a fronte di una complessa organizzazione di uomini, mezzi, procedure e collegamenti nazionali e NATO.
Gli assetti italiani assicureranno il servizio di sorveglianza dello spazio aereo islandese fino ai primi di luglio, conducendo, nel frattempo, attività addestrativa.
Quest'operazione di difesa aerea nel settore islandese è un chiaro esempio di gestione razionale e condivisione delle risorse disponibili tra i vari partner della NATO. Si tratta di un'applicazione concreta del concetto sviluppato in ambito NATO, dove chi ha la possibilità di mettere assetti a disposizione di altri partner lo deve fare. Per esempio, l'Aeronautica Militare, oltre alla missione in Islanda, sta partecipando ormai da anni alla sicurezza aerea e alla difesa aerea di Slovenia e Albania.
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